La revisione dell'EPA scatena polemiche tra scienza e politica

Il 2 maggio, l'Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che prevede un taglio del budget di 300 milioni di dollari nell'anno fiscale 2026, la riduzione del personale ai livelli degli anni '80 e lo scioglimento dell'Ufficio Ricerca e Sviluppo. La revisione mira a snellire l'agenzia in linea con la spinta del presidente Donald Trump per la deregolamentazione e l'espansione energetica.
L'amministratore dell'EPA Lee Zeldin ha difeso i cambiamenti, affermando che avrebbero migliorato l'efficienza e riaffermato la missione dell'agenzia di proteggere la salute pubblica e l'ambiente. Ha sottolineato che la ristrutturazione avrebbe anche sostenuto il più ampio programma economico di Trump, che include l'aumento della produzione energetica nazionale, la rivitalizzazione del settore manifatturiero, la riduzione dei costi per i consumatori e la riforma del processo di autorizzazione.
Tuttavia, i critici, tra cui l'Unione degli Scienziati Preoccupati (UCS), sostengono che i tagli e i cambiamenti organizzativi potrebbero minare l'integrità scientifica. Sostengono che la ristrutturazione sposterà l'attenzione dell'EPA da politiche basate sull'evidenza e costringerà invece il personale ad allinearsi alle priorità politiche. L'UCS avverte che questa mossa rischia di trasformare l'EPA in un'agenzia guidata dalla politica piuttosto che da una ricerca scientifica indipendente.
Il personale dell'agenzia sarà ridotto a cifre mai viste dagli anni '80, quando era in carica il presidente Ronald Reagan. Nel 1984, l'EPA aveva circa 11.400 dipendenti, un numero significativamente inferiore ai 15.100 membri dello staff registrati nel 2024. L'agenzia ha anche recentemente cancellato miliardi di dollari di sovvenzioni, alimentando le speculazioni sull'imminente arrivo di profondi tagli al bilancio.
Uno dei cambiamenti strutturali più significativi riguarda il trasferimento delle responsabilità della ricerca scientifica dall'Ufficio Ricerca e Sviluppo a vari uffici programmatici, tra cui un Ufficio per le Scienze Applicate di recente creazione. Inoltre, l'Ufficio per la Scienza e la Tecnologia, che in precedenza contribuiva a definire la politica idrica, verrà eliminato. I ricercatori avvertono che lo scioglimento di queste divisioni scientifiche potrebbe indebolire l'indipendenza della ricerca ambientale all'interno dell'agenzia.
Nell'ambito della riorganizzazione, circa 1.500 membri del personale di ricerca dovranno ricandidarsi per circa 400 posizioni di nuova creazione in altri uffici. Durante una riunione plenaria, i dipendenti sono stati informati che coloro che non otterranno nuovi ruoli potrebbero essere costretti a dimettersi, con una proroga fino al 5 maggio per le dimissioni volontarie. Nel frattempo, l'agenzia prevede di ampliare l'Ufficio per la Sicurezza Chimica e la Prevenzione dell'Inquinamento aggiungendo 130 nuove posizioni per far fronte all'arretrato di revisioni di prodotti chimici e pesticidi.
Nonostante le rassicurazioni di Zeldin sul fatto che questi cambiamenti miglioreranno la funzionalità dell'EPA, permane lo scetticismo. Il direttore generale dell'UCS, Chitra Kumar, ha avvertito che smantellare la ricerca indipendente e riclassificare gli scienziati come persone di nomina politica potrebbe alterare permanentemente il ruolo dell'agenzia, trasformandola da un'istituzione scientifica rispettata a uno strumento di influenza politica.
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