Proteste a Los Angeles scatenate dai raid federali sull’immigrazione e dalla difesa della città santuario

A Los Angeles sono esplose proteste dopo che agenti federali dell’immigrazione hanno arrestato decine di persone in diverse zone della città. Questi raid hanno colpito duramente una comunità famosa per la sua diversità e per la grande presenza di immigrati.
Nel 2024, i dati ufficiali indicano che più di 1,35 milioni di immigrati vivono a Los Angeles, rappresentando circa un terzo della popolazione totale della città. Questa realtà rende le azioni di controllo sull’immigrazione particolarmente sentite.
Le manifestazioni di domenica si sono concentrate principalmente nel centro di Los Angeles, vicino all’edificio federale. Questa zona è adiacente a Little Tokyo e Chinatown, quartieri storici abitati da molte comunità immigrate.
Los Angeles si è formalmente dichiarata città santuario nel novembre precedente all’insediamento di Donald Trump come presidente. Questo status limita la collaborazione con le autorità federali per l’applicazione delle leggi sull’immigrazione.
La normativa della città santuario vieta l’uso delle risorse comunali e dei dipendenti pubblici per attività di enforcement dell’immigrazione. Inoltre, impedisce la condivisione diretta o indiretta di dati con le agenzie federali.
Il presidente Trump ha più volte criticato le città santuario, sostenendo che ostacolano l’applicazione delle leggi sull’immigrazione e ha minacciato sanzioni per le giurisdizioni che non collaborano.
Ad aprile, Trump ha ordinato al Dipartimento della Sicurezza Interna e al procuratore generale di stilare una lista delle città santuario e di valutare quali fondi federali sospendere.
A fine maggio, il Dipartimento della Sicurezza Interna ha pubblicato una lista con più di 500 giurisdizioni, ma l’ha poi ritirata a causa di errori e proteste da parte di alcune città che si sono dichiarate non corrette.
Il capo della polizia di Los Angeles, Jim McDonnell, ha dichiarato che dieci manifestanti sono stati arrestati durante gli scontri di domenica nel centro città. Questi arresti evidenziano le tensioni tra la polizia e le comunità immigrate.
Durante una conferenza stampa, McDonnell ha sottolineato che il compito della polizia è proteggere tutti senza politicizzare o dividere la comunità. Ha promesso trasparenza e rispetto verso ogni residente, indipendentemente dal loro status.
Il capo della polizia ha riconosciuto la “profonda paura e ansia” nella comunità immigrata a causa delle recenti azioni di enforcement e ha assicurato che il dipartimento continuerà a trattare tutti con rispetto e responsabilità.
Per quanto riguarda la Guardia Nazionale, McDonnell ha spiegato che la sua presenza non è stata richiesta dalla polizia locale, ma decisa “dall’alto”, cioè dalle autorità federali.
Nonostante i limitati contatti con i militari, McDonnell ha lodato la collaborazione tra la polizia e la Guardia Nazionale, definendola “tremenda” in senso positivo.
Le proteste dimostrano il crescente conflitto tra le politiche locali a favore delle città santuario e le misure federali sull’immigrazione. Per molti residenti, i raid rappresentano un attacco alle loro famiglie e alle comunità.
Mentre la città resiste alle pressioni federali, Los Angeles conferma la sua identità come rifugio sicuro e città santuario, al centro di un dibattito nazionale sull’immigrazione.
What's Your Reaction?






